“Spera e agisci con il creato”
‘…La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata
sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa – e nutre la
speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della
gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle
doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo
interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Poiché nella speranza noi
siamo stati salvati.
… un filo rosso di relazioni e di impegno
per la pace e il rispetto del creato
Sperare e agire con il creato significa, per gli uomini e le donne di buona volontà, contribuire a
‘ripensare alla questione del potenziale umano, al suo significato e ai suoi limiti.
‘Il nostro potere, infatti, è aumentato freneticamente in pochi decenni.
Abbiamo compiuto progressi tecnologici impressionanti e sorprendenti, e non ci rendiamo conto che
allo stesso tempo siamo diventati altamente pericolosi, capaci di mettere a repentaglio la vita di molti
esseri e la nostra stessa sopravvivenza’.
[Lodate Deum, 28].
‘Un potere incontrollato genera mostri e si ritorce contro noi stessi. Perciò oggi è urgente porre limiti
etici allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale, che con la sua capacità di calcolo e di simulazione
potrebbe essere utilizzata per il dominio sull’uomo e sulla natura, piuttosto che messa servizio della
pace e dello sviluppo integrale (benessere dell’umanità)
[cfr. Messaggio per la Giornata della Pace 2024].
Creare ed intrecciare fili rossi di relazioni per unire le forze e aiutarci, gli uni gli altri, e
contribuire alla rinascita del Creato, animati da visioni di amore, di fratellanza e di giustizia per
tutti.
Con queste premesse vorremmo iniziare un percorso pluriennale per ‘tirare dei fili rossi di
relazioni’ a Monza e in Brianza
per mettere in connessione, annodare, dialogare, unire con un unico messaggio:
“ripartiamo da noi per costruire un Creato di giustizia e pace che accolga tutti’.
Piantare un albero pensiamo possa essere un buon modo per iniziare questa strada, dando un
significato ‘rigenerativo’, nascita e crescita, di un nuovo modo di vedere e costruire il ‘Creato’.
Piantare un albero, a ricordo di testimoni comuni, tessitori di relazioni, educatori coraggiosi che
hanno fatto del rispetto del Creato e della ricerca di nuovi modi di vivere la vita, lancia un
messaggio forte e chiaro per noi, per le generazioni future, di impegno concreto, di pace e di
speranza.
Quest’anno vorremmo partire da un luogo simbolo di Monza che è la casa del Volontariato,
sede di tante e diverse associazioni del territorio che con la loro specificità contribuiscono al
‘benessere’ del territorio.
L’albero, un acero, sarà piantato con una breve cerimonia il giorno 19 ottobre 2024; sarà
dedicato Beniamino Casati (1905-1959) che per primo a Monza colse l’inganno delle leggi
fasciste contro le libere associazioni e porto i suoi giovani a dar vita alla esperienza scout
clandestina delle Aquile Randagie in Val Codera e Maria Gaiotti (1939-2003) capace di dar vita
negli anni ‘60 a Monza alla esperienza francese delle Chieftain.