Ricordando Nando Paracchini

A un anno dalla “partenza” di Nando, il 13/06/2015, la moglie Luigia con i figli Sofia, Giovanni, Attilio e l’amico Paolo Linati, hanno voluto fare memoria in stile scout, presso il Santuario Madonna delle Grazie località Monscenù a Verbania.

Sabato 18/06 numerosi amici e compagni di viaggio di Nando si sono ritrovati presso la chiesa parrocchiale S. Pietro di Trobaso in un toccante incontro nel ricordo di tanti momenti vissuti insieme a Nando.

Si è iniziato con la visita di S. Pietro che ha una storia di oltre 1500 anni, e l’ammirazione del bellissimo altare piramidale ligneo secentesco di 8 metri al cui restauro Nando ha collaborato e a cui ha dedicato un libro.

In un pomeriggio un po’ nuvoloso si è intrapresa la camminata a piedi di 50 minuti lungo la via Crucis fino alla località Monscenù, attraverso il bosco e oltrepassando un ponte su un ruscello limpido, durante la quale si sono fatte 3 soste con la lettura di scritti di Nando sulla Spiritualità della Strada: Perché si fa Strada?

Nella strada ho cercato…nella strada ho trovato…

Ho cercato la scoperta… ho trovato la comunità degli uomini…

Ho cercato qualcosa di vero…ho trovato la misura dell’equilibrio…

Ho cercato qualcosa di duro…ho trovato la possibilità di misurarmi con me stesso…

Ho cercato la solidarietà…ho trovato la fraternità…

Ho cercato il contatto con la natura…con la strada ho trovato la presenza di Dio…

Le condizioni di spirito per ottenere i risultati attesi sono:

l’attenzione alle cose che ci costeggiano e alle situazioni in cui ci si trova.

La capacità di recepire le immagini, le persone e le situazioni.

Le riflessioni sul loro valore e significato.

La disponibilità ad accogliere gli insegnamenti quando e come vengono.

L’approfondimento delle conseguenze.

Un invito: ALLORA PARTIAMO

Semplicemente mettiamoci a camminare… con umiltà…e lasciamo le cose della Strada penetrare.

Come diceva un caro amico “La Strada maestra di…”

Lasciamola insegnare

Lasciamoci fare, dentro di noi.

 

Nando Paracchini

Novate Mezzola

Ottobre 1992

 

Giunti al Santuario Madonna delle Grazie, Don Alberto Mandelli ha predicato con parole illuminanti spiegando che la frase di Gesù “…Chi mi ama, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua…” vuol dire avere con umiltà e pazienza uno spirito di sacrificio in un confidente abbandono a Dio.

Al ritorno abbiamo fatto visita  al cimitero presso la tomba di Nando per un saluto, e poi

Abbiamo condiviso un momento conviviale nel giardino della casa di Nando.

Sonia Mondin è stata presente con lo spirito a questa celebrazione, con i suoi saluti e le sue osservazioni sulla metafora della vita che è la Strada.

Io ringrazio per aver vissuto questi momenti di testimonianza della personalità di Nando così fedele ai valori universali dello scoutismo, la sua lealtà, la sua correttezza di cittadino, il suo impegno sociale, la sua grande fede, e ne farò tesoro nel cammino mio e della mia comunità.

 

Riccarda Busto Arsizio 2