Si è svolto a San Felice del Benaco, sulle rive del Lago di Garda, dal 9 al 10 marzo 2019, la Giornata dello Spirito 2019.
Ecco la traccia conclusiva della riflessione che abbiamo svolto insieme.
In una stanza quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente. Il luogo era talmente silenzioso che si poteva ascoltare la loro conversazione.
La prima diceva: “Io sono la pace, ma gli uomini non riescono a mantenermi. Penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi”. E a poco a poco la candela si lasciò spegnere (chi ha in mano la candela ci soffia sopra).
La seconda candela disse: “Io sono la fede ma purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me e per questo motivo non ha senso che resti accesa”. Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
Triste triste, la terza candela a sua volta disse: “Io sono l’amore e non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza”. E senza attendere oltre la candela si lasciò spegnere.
In quel momento un bambino entrò nella stanza, vide le tre candele spente e, impaurito per la semioscurità, disse: “Ma cosa fate? Voi dovete rimanere accese. Io ho paura del buio!”. E così dicendo scoppiò in lacrime.
Allora la quarta candela, impietosita, disse: “Non piangere. Finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele. Io sono la speranza”
Con gli occhi lucidi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e accese tutte la altre.
Trovate ai seguenti link, il materiale scambiato durante la Giornata dello Spirito